La malga di Sîr - Carlo Sgorlon
Italiano | 1997 | 335 pagine (ISBN13: 9788804422136)
In pochi luoghi d'Italia, guerra e Resistenza furono dure, complicate, crudeli, come sul fronte orientale, nell'estremo nord-est. Tutti volevano il Friuli: i tedeschi, che lo avevano annesso col nome di Adriatisches Küstenland, i cosacchi, per cui era Kosakenland, e gli slavi, che lo chiamavano Benecia slavenska. E così alla lotta contro i nazisti e i fascisti, che nei primi anni della guerra avevano occupato la Slovenia, si aggiunsero gli sconfinamenti dei partigiani slavi, i risentimenti etnici e una Resistenza italiana distinta in partigiani Rossi, legati ai titini, e Verdi, moderati, cattolici e liberali. Un'ulteriore sanguinosa, fratricida divisione.
La pagina più sconvolgente della guerra partigiana fu l'eccidio della malga di Porzùs, fatto terribile e misterioso, che continua ad agitare nel profondo la coscienza dei friulani.
Grande romanzo dal vasto respiro epico e umano, ricco di avventure e di personaggi, La malga di Sîr è però soprattutto la storia di una donna, Marianna Novak, detta in paese "la Bella Gigugin", per il suo estro canterino e la prorompente femminilità.
Amori, mariti, figli, mutamenti di fortuna non sono mai cercati dalla donna ma provocati dai conflitti di questo secolo sciagurato. Alle vicende di guerra e di pace si mescolano le meditazioni sul destino, l’enigma infinito del mondo, le eterne illusioni degli uomini, di coloro che sempre sognano una società di giustizia e di uguaglianza, una Patria senza difetto, e mai riescono a realizzarla, trascinati dalle costrizioni della storia e del sangue, infinitamente più forti di ogni buona volontà umana. Così, alla fine, conteranno di più la pietà e il vivace senso del quotidiano di Marianna, che riesce a vincere anche nella sconfitta delle armi e a prevalere sulla violenza cieca della storia.
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