Il fratello italiano - Giovanni Arpino
Italiano | 1988 | 174 pagine (ISBN13: 9788817137119)
Ambientato in una Torino estiva, oppressa dalla caligine e dall’umidità – un’atmosfera pesante e cupa che può richiamare lo sfondo di “un’anima persa” -, questo romanzo di Arpino è centrato sulle amare vicende che accomunano due dolenti figure di uomini solitari: due pensionati, che si sono casualmente conosciuti, che hanno cominciato a fraternizzare e ad unire le loro pene. Ambedue, infatti, sono condannati ad un uguale destino, a commettere un omicidio: l’uno, per istigazione della figlia, ucciderà il primo marito di lei, che la tormenta continuamente; l’altro, per esaudire il desiderio espressogli dalla moglie in punto di morte, ucciderà la sua stessa figlia, perché ha disonorato la famiglia con l’essersi data a fare la prostituta. I due anziani, dopo che si sono vicendevolmente aiutati nella ricerca delle vittime designate, e dopo che hanno compiuto ciascuno il suo delitto, si separano per strade diverse. Creature cupe e dolenti, questi personaggi appaiono simboli dello squallore che colpisce una terza età condannata alla solitudine e alla disperazione, allo stesso tempo completamente in contrasto con le più giovani generazioni. Persuasivo nella pittura di quegli sventurati e anche di quanti ruotano intorno a loro, il romanzo, che è nuova testimonianza dell’attenzione esistenziale che caratterizza tanta parte della narrativa di Arpino, non può non lasciare un senso di amarezza di fronte al dilagare di una violenza che è segno ormai del crollo di valori umani e sociali che fino ad ora sembravano sacri e inattaccabili .
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