L'ospite - Lalla Romano
Italiano | 1973 | 124 pagine
Chi è l'ospite?
Il fanciullo divino, il puer aeternus, venuto a scomporre abitudini quotidiane, a stimolare mutilazioni mentali, ad attuare metamorfosi interiori.
Quell'ospite si chiama Emiliano ed entra nella casa della madre di suo padre, una nonna che è donna di sapere strutturato, di mente forte, di consapevolezza robusta e fiera, la cui indisponibilità verso il fanciullo viene travolta dallo splendore dello stesso bambino.
Quell'ospite, che la nonna accoglie con riserva, persino resistente o renitente, ma da cui si sente poi trasportata in mondi paralleli, in cosmiche e a tatti anche comiche congiunzioni, è un bambino che diventa scrittura, un'apparizione che diventa metafora.
Nulla mai di aggiuntivo che lo riguardi, e nemmeno mai nulla di grazioso, ma al contrario un'attenzione estrema per le parole e per il loro uso, per la collocazione esatta, per il loro risalto netto, per il loro incastro di giustezza, da cui viene un linguaggio di concretezza e di densità uniche, mai sapienziale, ma spesso invece epigrafico, seccamente concentrato in clausole incisive.
(dalla prefazione di Giovanni Tesio)
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