(2126) Inverni lontani – Mario Rigoni Stern (1999)(65/3)
- challagi

- 28 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 apr

Inverni lontani – Mario Rigoni Stern
Italiano | 1999 | 44 pagine | ISBN 9788806153403
«Ora, giorno dopo giorno si sta avvicinando l’inverno e avrò tante memorie. Sarà come ritornare bambini, come ascoltare tante voci. Rivedere lumi nella steppa, amici, cari volti femminili. Oggi nell ‘acqua piovana raccolta sotto le gronde che scendono dal tetto vedo anche tante nevi lontane che il sole ha sciolto e riportato qui».
Gli inverni di Mario Rigoni Stern ci raccontano un mondo perduto di volti e di voci, di cibi, liquori, legna e prove di coraggio. Un mondo che continua a darci il senso e i ritmi del vivere.
Il racconto parte da una semplice constatazione: se per noi che viviamo nelle moderne città occidentali è facile affrontare l’inverno – basta accendere il riscaldamento, andare al supermercato – per molte persone non è cosi. E doversi preparare a lunghi mesi di gelo un problema che riguarda non soltanto i paesi lontani come la Patagonia o la Siberia, ma anche certi villaggi isolati dele nostre montagne. Mario Rigoni Stern ci offre quindi una serie di «istruzioni per l’uso»: una sorta di manuale in cui racconta come ci si prepara ai rigori invernali in assenza degli agi messi a disposizione dal progresso. Prima di tutto, bisogna fare provviste, accumulare e conservare cibo: i prodotti dell’orto, le patate di montagna ammucchiate in cantina, la farina da polenta. E poi bisogna badare al freddo: la legna di faggio è la migliore perche non sporca il camino, e la temperatura si tiene d’occhio controllando che l’acqua lasciata in un secchio non geli. Non mancano neanche i consigli per restare in buona salute: la grappa scaccia l’influenza, il miele di salvia fa bene alle vie respiratorie. E ciò che emerge da tanti consigli pratici è il ritratto di un’esistenza vissuta secondo ritmi antichi, diversissimi da quelli sincopati del mondo di oggi, ritmi che permettono di vivere in armonia con la natura e di dedicarsi allo spirito perché resta il tempo per riflettere e per leggere. In attesa della primavera.




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