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(2907) L'ottavo giorno - Georges Simenon (1966)(27/3)

  • Immagine del redattore: challagi
    challagi
  • 12 ago 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

L'ottavo giorno - Georges Simenon


Italiano | 1966 | 286 pagine | EAN: 2570120138191

Titolo originale: les anneaux de Bicetre

Traduzione: Elena Cantini


In questo caso non ci sono assassini sulla cui psiche indagare, ma un uomo costretto in un letto di ospedale, a causa di un ictus che gli ha causato un’emiplegia e conseguente afasia. L’ottavo giorno del titolo fa riferimento alla diagnosi che i medici gli fanno, che prevede un miglioramento delle sue condizioni a partire proprio dall’ottavo giorno di ricovero. L’uomo, René Maugras, è uno stimato direttore di giornale, che fino all’insorgere dei suoi problemi era solito ritrovarsi con gli amici per una cena a cadenza fissa. Adesso, invece, sta immobile in un letto d’ospedale, impossibilitato a parlare e costretto a ricevere le visite di persone non sempre gradite. Il romanzo è, quindi, una lunga riflessione sulla percezione mutata del malato, che rievoca, nel corso della sua degenza, episodi della sua esistenza, a partire dal rapporto con le tre donne con cui ha instaurato rapporti duraturi. Il medico stesso che lo ha in cura è un suo amico, e René riflette anche sul diverso rapporto che adesso c’è tra loro due, fino a pochi giorni prima compagni di tavola.

Il torpore dal quale si sente pervaso gli rende sgraditi i tentativi che medici e visitatori fanno per stimolare la sua volontà di ripresa. Oltre a rendersi conto della futilità di tante preoccupazioni quotidiane, che al confronto della malattia gli paiono sciocchezze, il malato assapora quasi con gusto quella condizione e cerca di coltivare pensieri dai quali gli altri, preoccupato che possa lasciarsi andare, vogliono sottrarlo. La sua indagine non si limita a rievocare episodi lontani nel tempo, ma si volge anche alle esistenze delle infermiere che lo curano e degli amici che vanno a trovarlo. Meno avvincente di altri scritti da Simenon, ma il mio giudizio, per quel che vale, resta positivo.

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