(3962) Vero all'alba - Ernest Hemingway (1999)(30/4)
- challagi
- 13 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Vero all'alba - Ernest Hemingway
Italiano | 1999 | 302 pagine | ISBN: 9788804458326
Titolo originale: True at the first light Traduzione: Laura Grimaldi
A cento anni dalla nascita di Hemingway vede finalmente la luce questo "romanzo autobiografico" rimasto fino a oggi inedito. Scritto fra il 1954 e il 1956 dopo un safari di cinque mesi in Kenia, Vero all'alba è stato per anni conservato nell'archivio delle opere non consultabili della Kennedy Library di Boston, dove è stato recuperato dal figlio Patrick, che ne ha personalmente curato l'edizione.
Chi ama e ha letto Hemingway ritroverà le atmosfere di altri suoi capolavori, da Verdi colline d'Africa a Le nevi del Kilimangiaro. Con la sua scrittura limpida ed essenziale, Hemingway ci racconta di lunghi tramonti africani, di leoni che ruggiscono nella notte, del vento che scende dalla grande montagna e agita le tende. Ci descrive con passione il paesaggio, l'agitazione della caccia, i rituali del safari. Ma soprattutto ci trasmette la sua fascinazione per il continente africano e la sua cultura. Il racconto inizia quando il leggendario cacciatore Pop, grande amico di Hemingway, è costretto a partire, lasciando "Papa" responsabile del campo. Non è una situazione facile, l'aria è carica di tensione, sembra che una tribù ostile possa attaccarli. Eppure la vita nel campo continua a scorrere, fra le battute di caccia e le insistenze di Miss Mary, la piccola, gracile moglie di Hemingway che vuole a tutti i costi uccidere un leone. Ma esiste anche un'altra donna, una giovane wakamba che abita in un villaggio sulle pendici del Kilimangiaro. È bella, è altera, è sfrontata, e pensa di poter diventare la seconda moglie di "Papa", il quale certo non fa niente per disilluderla. Intorno, si dispiega il grande coro di voci nere degli uomini del safari, individui leali e disincantati, affascinati dai modi di vita dei bianchi. Le due culture non s'incontrano, ma Hemingway si muove a suo agio fra di esse, raccontandoci le sue imprese a fianco di quegli uomini straordinari, ricordando i giorni trascorsi a Parigi e in Spagna, riflettendo sull'arte dello scrivere. Ne esce un autoritratto che, come ha già scritto la "Kirkus Review", è «di straordinaria importanza per capire questo genio della letteratura».
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