Bonifacio VIII - Agostino Paravicini Bagliani
Italiano | 2006 | 388 pagine
Figura celebre ed enigmatica della storia del papato, Bonifacio VIII nacque intorno al 1230 e morì 700 anni fa nella notte tra l'11 e il 12 ottobre 1303. Benedetto Caetani discendeva da una famiglia agiata di Anagni, che grazie alla sua energica azione diventò uno dei casati più potenti a sud di Roma. Fu eletto alla vigilia di Natale del 1294 quale successore del papa «del gran rifiuto», Celestino V, che aveva deciso di abbandonare il papato dopo sei mesi per tornare nel suo eremo di Sulmona. La questione della legittimità della sua elezione accompagnò Bonifacio durante tutto il pontificato. Nel 1297, il conflitto con i Colonna diede inizio ad una delle più aspre battaglie polemiche nella storia del papato. I cardinali Giacomo e Pietro Colonna accusarono infatti Bonifacio VIII di illegittimità, di cupidigia e di tirannia. Altre accuse furono lanciate contro il pontefice dai legisti di Filippo il Bello, Guglielmo di Nogaret e Guglielmo di Plaisians, nel corso di un conflitto che sfociò nel celebre 'attentato di Anagni': il 7 settembre 1303, Sciarra Colonna e Guglielmo di Nogaret entrarono nella città natale del papa e catturarono il pontefice, il quale, soltanto dopo essere stato liberato dagli anagnini, poté far ritorno a Roma sotto la protezione degli Orsini. Accolta nel 1308 da Clemente V l'istanza del re di Francia di celebrare un processo contro la memoria del suo grande nemico, l'operazione accusatoria contro il pontefice continuò fino al 1311 a vari livelli, teologico, personale e morale.
La fortissima personalità di Benedetto Caetani fu sempre alimentata e sorretta da un senso di grande creatività simbolica e da una straordinaria capacità di messa in scena della propria figura di papa, anzi di papa-imperatore. Lo dimostrano i grandi documenti del suo pontificato, come la promulgazione del Giubileo del 1300 e la bolla papale Unam Sanctam, ma anche lo stesso sepolcro a San Pietro, le reinterpretazioni dei grandi simboli del potere papale, il divieto di smembrare i cadaveri per facilitarne la sepoltura, e persino la scelta del nome di Bonifacio al momento dell'elezione a papa. L'inventività e creatività di Bonifacio VIII riescono particolarmente feconde proprio quando si mettono al servizio dell'autorità e della immagine del pontefice, come conferma la sua predilezione per la statuaria, che permetteva la fusione della sua rappresentazione fisionomica e della sua persona di papa. Anche questo contribuì a suscitare perplessità e persino accuse di idolatria, che gettarono forti sospetti sull'insieme di quella straordinaria produzione di immagini.
Comments