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(R0395)La storia di Odisseo - Antonio Lugli (1987)(46/2)

Aggiornamento: 13 mar 2023


La storia di Odisseo - Antonio Lugli


Italiano | 1987 | 205 pagine


Un po' tutti i poeti – da Dante fino a Italo Calvino – hanno pescato, e pescano tutt'oggi, nella tradizione popolare, cioè nella fiabe. Lo ha fatto anche Omero e lo fa, adesso, dentro la sua “Storia di Odisseo” Antonio Lugli, restituendoci, con un campionario di similitudini “in una prosa moderna”, la “biografia” del navigatore inappagato – nutrita oltre ai “resti sdruciti di altri poemi” anche di Virgilio Ovidio Euripide Sofocle Dante e Pascoli. Cosa dicono queste similitudini? Sono otto in tutto. E parlano di “un carabiniere alla porta di un renitente alla leva”, di “stupendi delfini azzurri che giocano negli acquari americani”, di “guardie reali inglesi”, del vociare indistinto “che oggi si scatena negli stadi”, di “due sommergibili”, di “locomotive”, di “una portaerei” e di “fragorosi jet supersonici”. Quale il messaggio che ci dà l'autore con la sua succinta rassegna di paragoni d'attualità, tuffati nel prodigioso mondo dell'”Odissea”? Ci pare di rinvenirlo laddove si dice dell'eroe: “Fu arguto, brillante, fece ridere i vecchi d'Ilio con i suoi proverbi e i paragoni spiritosi”. E' infatti un lampo: Odisseo, altrove, non riderà più. Ma perché? Perché, ci sembra di capire, le guardie, gli stadi, i sommergibili, una portaerei, suggeriscono immagini aggressive o (i jet, le locomotive) di fuga da qualcosa (e i delfini rimandano soltanto a uno stereotipo di sorriso). Dunque questa “Storia di Odisseo” cela un segnale, annuncia un malessere, una mestizia: forse il deserto della nostra angosciata cultura dalle rovine di un universo incantato?

Età di lettura 12 anni

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