Scienza e mistica del Damasco contemporaneo - Ivano Comi
Italiano | 1994 | 299 pagine
Collezionare armi bianche da combattimento, ai giorni nostri, è costringere i propri sentimenti a essere schiacciati, permanentemente, tra due "estreme" polarità: la potenzialità e la simulazione.
La potenzialità è quella, perennemente latente, dell'arma concepita per il combattimento corpo a corpo quindi, una grande forza e un elevato potenziale di virile violenza imprigionati nella statica degli oggetti da esibire e paradossalmente diventati, questi, pura cristallizzazione dei pensieri del proprietario.
La simulazione, invece, non è solo quella che si cela dietro e dentro gli oggetti esposti in vetrina ma è anche, e sopratutto, quel continuo compromesso che costringe il collezionista a scendere a patti con la propria meraviglia, o curiosità del proprio effettivo coraggio, se vogliamo, e il desiderio della possibilità di mettersi alla prova, almeno una volta soltanto, passando, come i figli di Enrico II, cavalieri per elezione e antonomasia, che:"non è adatto a combattere colui che non ha mai visto scorrere il proprio sangue, che non ha mai udito i propri denti frantumarsi sotto i colpi dell'avversario o non ha mai sentito il peso del proprio nemico su di sè".
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