
Vittore Carpaccio - Giandomenico Romanelli
"Le due dame veneziane"
Serie "Piccola biblioteca del Sole 24 ORE"
Italiano | 2003 | 63 pagine
È uno dei più celebri dipinti di Vittore Carpaccio, il grande pittorenarratore veneziano,( famoso per i suoi teleri con i cicli di Sant’Orsola, ora alle Ga llerie dell’Accademia; di Giorgio, Trifone,
Girolamo e Agostino, sin dall’origine
nella Scuola di San Giorgio degli Schiavoni; di Santo Stefano, conservati oggi in diverse pinacoteche d’Italia, Francia e Germania.) Noto nel passato col titolo , derivatogli dalla letteratura romantica, di Cortigiane,
il dipinto presenta, invece, due dame che esibiscono chiari segnali di ricchezza, di nobiltà e di onestà, a partire dagli abiti eleganti e dalle acconciature alla moda. A sottolineare la virtù delle due signore contribuiscono molti elementi simbolici: le perle al collo della più giovane che indicano, infatti, rigorosa osservanza delle regole matrimoniali, oltre che una condizione sociale elevata, così come il candido fazzoletto, segno di purezza; Le tortore, la femmina del pavone e i cani, simboli rispettivamente di pudicizia, di concordia coniugale, di fedeltà e vigilanza di cui si fa garante la donna più matura d’età, somigliantissima alla giovane, e quindi forse madre o sorella; il vaso col mirto, l’arancia, elementi tradizionalmente connessi alla Vergine Maria; in più, lo stemma del vaso identificato con quello dei Preli, antica famiglia cittadina. Il dipinto di eccezionale qualità pittorica, databile tra il 1490 e il 1495 sulla base dei dati storici di costume, risulta mutilo della parte superiore individuata nella tavola, oggi al Paul Getty Museum di Los Angeles, con la Caccia in laguna, che evidenzia, tra l’altro, in basso, il giglio di cui è privo il vaso con lo stemma. Si chiarisce pertanto il soggetto del dipinto che rappresenta due dame, forse un po’ annoiate, in attesa del rientro dalla caccia in laguna dei rispettivi consorti.
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