I saccheggiatori - William Faulkner
Italiano | 1965 | 373 pagine
Titolo originale: The Reivers Traduzione: Giorgio Monicelli
Questo libro, cui è stato assegnato il premio Pulitzer 1963, è l'ultimo, uscito postumo, di William Faulkner. Esso si ricollega al ciclo principale ella narrativa faulkneriana: quello che svolge nella contea immaginaria di Yoknapatawpha, dalla quale lo scrittore si proclama "unico proprietario e padrone". L'identico mondo, l'identica qualità umana: la sostanza, che si potrebbe definire alluvionale, del "profondo Sud" degli Stati. Solo che stavolta Faulkner si prova a metter le briglie alla materia, trattenendo e sviando la tragedia che ci si aspetta che scoppi da un momento all'altro. Tratta insomma il suo mondo d'elezione con una tenerezza e un taglio comico - ironico che gli si conoscevano solo in parte. Una storia di cavalli, di ladri di cavalli, di scommesse e d'altro, ambientata in un Mississippi dove campeggiano come mostri della civiltà industriale le prime antidiluviane automobili (rubate).
Dove sedicenti gentiluomini, fannulloni, garzoni, decrepiti zii sputa - sentenze, ragazze allegre diventano personificazioni "affettuose" di quell'America biblica, rissosa, interrazziale che solo Faulkner tra tanti è riuscito a esplorare e a farci conoscere fino al midollo. Bianchi neri mulatti: figli della confusione che non sanno che farsene delle leggi scritte... Qui però essi sono visti dagli occhi di un ragazzo di undici anni: e il ragazzo - bianco o nero che sia non ha importanza - sembra rispondere per certi aspetti a un ritratto dello stesso Faulkner da "cucciolo".
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