top of page
Immagine del redattorechallagi3

(D0826) Romanzi - Halldór Laxness(1968)(46/1)

Aggiornamento: 2 ago 2023


Romanzi - Halldór Laxness

Serie " I premi Nobel per la letteratura" #51

Nobel anno 1955 : “per la vivida potenza epica con la quale ha rinnovato la grande arte narrativa dell'Islanda


Italiano | 1968 | 670 pagine

Titolo originale: Atómstödin

Brekkukotsannáll

Traduzione: Itala Vivan


"La vita e l'opera di Halldór Laxness" di Steingrimur J.Thorsteinsson

"Base atomica in Islanda"

“Non vogliamo vendere l’Islanda!” Reykjavík, fine anni ’40, il paese è appena uscito dalla guerra ottenendo finalmente l’indipendenza, ma gli USA, con un’allettante offerta, ne chiedono un pezzo per una base NATO. Il popolo grida, il governo complotta, gli americani premono, quando in città arriva la giovane Ugla, una Candide contadina, discendente diretta delle eroine delle saghe che ancora popolano le sue lontane valli del nord, armata del fascino e della freschezza del “prodotto naturale”, ma anche di allegria e sano buon senso, e decisa a trovare il suo posto indipendente nella vita. È lei che racconta le sue avventure quando entra come governante in casa del deputato Árland, con un harmonium come unico bagaglio: la sua educazione sentimentale in una luccicante società da operetta, tra cene segrete e sedute spiritiche, faccendieri arricchiti, figli di papà allo sbando, politici che giurano oggi quello che rinnegheranno domani, ma anche nel mondo sotterraneo delle cellule comuniste e di un organista filosofo che predica la vera rivoluzione, l’anarchia dell’arte e la libertà del pensiero. Scritto nel 1947 anticipando la realtà, censurato dall’Europa della guerra fredda, La base atomica rimane un romanzo di sorprendente attualità che, come sempre in Laxness, non si lascia etichettare. Una brillante denuncia politica e sociale che affronta l’emancipazione della donna, della cultura e di un’Islanda proiettata nel futuro con le sue forti radici nel passato. Un capolavoro di poesia e umorismo firmato da chi ha visto ogni sogno venduto, ma ama troppo l’umanità per disperare, per non trovare almeno un mazzo di fiori da cui ripartire.


"Cronache di Brekkukot"

I pesci possono cantare? Si può restare fedeli alle radici quando la vocazione artistica spinge a varcare i propri confini? Alle soglie del xx secolo l’Islanda si affaccia alla modernità di un mondo globalizzato: Reykjavík si appresta a diventare una capitale dominata dai mercanti, ma ai suoi margini, nel borgo di Brekkukot, l’ipocrisia e l’arroganza della borghesia emergente restano fuori dalla casupola di torba del vecchio Björn, un pescatore stagionale che resiste alla logica mercantile con illuminata testardaggine. Fedele alla ruvida, ma generosa etica tradizionale, Björn offre ospitalità a un campionario di personaggi stravaganti nel suo sottotetto: qui vedrà la luce anche il piccolo Álfgrímur, abbandonato dalla madre e destinato a seguire sul mare il “nonno adottivo”. Ma è cantando ai funerali nel cimitero sotto casa, che il giovane deciderà di dedicarsi alla musica, alla ricerca “di un’unica nota pura”, un ideale unisono fra talento artistico e limpidezza di cuore. Avviato agli studi, Álfgrímur si troverà diviso tra l’idillico microcosmo della sua infanzia e il richiamo di un mondo complesso, ambiguo e attraente, incarnato dalla enigmatica figura di Garðar Hólm, il cantante lirico celebre in tutto il mondo che in patria nessuno ha mai sentito cantare: icona nazionale dai tratti sfuggenti, cela un mistero che solo specchiandosi nella coscienza limpida di Álfgrímur potrà essere sciolto. Laxness guarda con ironia e nostalgia al mondo della sua infanzia, consegnandoci il romanzo di formazione di un’artista e di un’intera nazione, sospesa fra tradizione e innovazione [pubblicato in Italia con nuova traduzione e titolo "Il concerto dei pesci"]

2 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page