
Villa Glori - Pio Vittorio Ferrari
Italiano | 1964 | 234 pagine
Questo ha voluto fare, e ci è riuscito, il Ferrari, e voglio sperare che il suo libro avrà tra i giovani molti lettori.
È deplorevole che quasi tutti coloro i quali frequentan le scole, conoscano, almeno di nome, gli eroi dell'evo antico e sieno affatto digiuni di ogni notizia su chi di quelli eroi seppe accettare il retaggio.
Eppure gli ultimi non impallidiscono innanzi ai primi e talvolta ne vincono il paragone.
Masina che muore, lanciando il proprio cavallo fino al primo pianerottolo del casino dei Quattro Venti può stare alla pari di qualunque paladino dell'Ariosto: Bronzetti che non si ritira e, morendo a Castel Morone, assicura la vittoria del Volturno non ha nulla da invidiare a Leonida: Enrico Cairoli che gitta l'anima grande all'avvenire, e cade col revolver in pugno, proferendo il nome della mamma, è la espressione più nobile del cavaliere dell'ideale.
Narriamo adunque questi fatti, profilando colla parola e collo scritto le belle figure rispecchianti tutta la gentilezza del sangue latino, e se ai nostri racconti, all'evocazione di tanta virtù, se al ricordo di quanto sangue generoso è costata la patria, la gioventù non sentirà fremente il dovere di mantenerla intatta questa nostra povera patria, di migliorarne la sorte, di strapparla al disonore ed alla vergogna, dovremo vergognarci di esser nati italiani!..
I libri, come quelli del Ferrari, sono un ricordo ed un monito.
Sieno i benvenuti, oggi più che in ogni altro tempo, dacchè da tutti è sentita, purtroppo, la deficienza dei caratteri, ed è sui buoni libri che si forma il carattere.
Ettore Socci.
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